lunedì 25 marzo 2013

Il menù di Mia Wallace

Pulp Fiction ha fatto storia negli anni '90 e Quentin Tarantino superò se stesso trasformando questo film in un cult cinematografico (una colonna sonora da paura!), violento, dal particolarissimo humour nero e dai dialoghi indimenticabili.
Raccontare la trama di questo film è davvero riduttivo. Sono diverse storie che s'intrecciano tra di loro in modo davvero straordinario e macchiavellico: due rapinatori in una tavola calda (TimRoth e Amanda Plummer); due sicari che devono recuperare una strana e misteriosa valigetta (John Travolta e Samuel L. Jackson); la donna del boss (Uma Thurman) che vuole uscire e divertirsi e, infine, un pugile (Bruce Willis) in un incontro truccato.
Magnifico poi il personaggio di Mr Wolf (Harvey Keitel), che è capace di risolvere qualsiasi problema. Nel film compaiono (a volte anche come semplici comparse) moltissimi attori famosi come Ving Rhames, Christopher Walken (nel magnifico racconto dell'orologio), Eric Stoltz, Rosanna Arquette, Steve Buscemi e lo stesso Quentin Tarantino.
Insomma non voglio raccontarvelo come mio solito... Tarantino o si odia o si ama, ma questo film va visto! Nel 1994 in Italia fu vietato ai minori di 14 anni, ma risultò vincitore della Palma d'oro a Cannes, dell'Oscar per la miglior sceneggiatura e moltissimi altri riconoscimenti.
La scena da cui mi sono ispirata per il piatto di oggi si svolge nel ristorante multicolorato Jack Rabbit Slim's dove Vincent Vega (John Travolta) viene trascinato a mangiare un boccone dalla signora Mia Wallace (Uma Thurman), che ordina un "Durward Kirby Hamburger" al sangue (che prende il nome da un celebre presentatore americano degni anni '50 e '60) insieme al bizzarro frappè "Martin e Lewis" da 5 dollari, in memoria dei due grandi artisti e comici Dean Martin e Jerry Lewis.
Poco dopo i due si trascineranno in pista per una gara di ballo da non perdere...


Ingredienti Frappè: 2 cubetti di ghiaccio, 150 g latte parzialmente scremato, 150 g gelato alla vaniglia, un cucchiaio raso di zucchero di canna e frutti di bosco.

Procedimento:
1) Tritare finemente il ghiaccio nel frullatore, aggiungendo il latte, lo zucchero e il gelato;
2) Versate tutto in un bicchiere abbastanza alto e guarnite con una cannuccia;
3) Guarnire a piacere dei frutti di bosco e una spolverata di zucchero di canna (P.S.: Nel film viene usata una ciliegina candita, ma non le posso proprio soffrire, quindi non me ne vogliate!).


Ingredienti Hamburger (per 7/8 panini):
Per l'impasto del panino: 500 gr di farina 00, 50 gr di zucchero, 10 gr di lievito di birra, 2 uova, 30 gr di burro, acqua calda, sale, olio e semi di sesamo

Procedimento:
1) Mescolare la farina con lo zucchero e il lievito di birra (fatto sciogliere in precedenza con dell’acqua tiepida), aggiungendo in seguito anche le uova, un pizzico di sale e il burro fuso;
2) Creare un impasto uniforme unendo dell’acqua tiepida se necessario e lavorarlo per almeno 10 minuti;
3) Far lievitare un paio di ore in una ciotola coperta con un canovaccio;
4) Quando il volume dell'impasto risulterà più che raddoppiato, formare delle piccole pagnottelle rotonde e metterle su una teglia ricoperta di carta da forno e lasciar lievitare ancora per circa un’ora;
5) Spennellare con un po’ d’acqua la superficie di ciascun panino e decorare con i semi di sesamo;
6) Cucinare in forno a 180° per 15-20 minuti.

Per il ripieno: 300 gr di carne macinata di manzo, 1 uovo, 100 gr di patate lesse (schiacciate), 20 gr di pane raffermo, 1/2 bicchiere di latte, sale, maggiorana, pepe e noce moscata

1) Riscaldare in un pentolino il latte in cui poi metterete a bagno le fette di pane raffermo, in modo da farle inumidire a tal punto da renderle un impasto molle;
2) Aggiungere la carne macinata, le patate lesse e l'uovo per far amalgamare bene il composto, poi condire con sale, pepe, noce moscata e un pizzico di maggiorana;
3) Stendere l'impasto ottenuto su un foglio di carta forno e, aiutandovi con una tazza, create degli hamburger di forma circolare;
4) Far scaldare una pentola e poi cuocere da entrambi i lati ciascun hamburger, finché non risulteranno ben rosolati (non bruciacchiati).


Finalmente potete iniziare a comporre l'hamburger.
Tagliare a metà ogni panino e sulla base condire con abbondante ketchup. Aggiungere una foglia di insalata verde, la polpetta di carne, una fetta di pomodoro e di nuovo del ketchup. Per tenerlo ben saldo aiutatevi con un lungo stecchino (vedi foto).
Mi raccomando non fate l'errore per cui neanche Vincent Vega e tutti gli americani ci perdonerebbero: NON USATE LA MAIONESE!!!
Va beh, ma io l'ho usata lo stesso un pochino :P

venerdì 22 marzo 2013

EXCELSIORRR!!!

Se ancora non l'avete fatto, vi consiglio di andare a vedere Il lato positivo (titolo originale Silver Linings playbook).
Pat Solatano (Bradley Cooper, ottimo anche quando non interpreta la parte del bellone di turno) è un ex-insegnante di storia alle scuole superiori, che è stato appena dimesso da un istituto psichiatrico dopo aver avuto un crollo nervoso (anche se l’episodio ha fatto emergere un bipolarismo latente e mai diagnosticato in precedenza), in seguito all’aver scoperto il tradimento di Nikky, la moglie, di cui è ancora follemente innamorato. Grazie a un patteggiamento con la corte, dopo otto mesi riesce a ritornare a Philadelphia a casa dei suoi genitori: una madre dolce e affettuosa (Jacky Weaver) e un padre (un magnifico Robert De Niro) un po’ scorbutico, tifosissimo della squadra di football, i Philadelphia Eagles, che, dopo aver perso il lavoro, ha iniziato a fare l’allibratore per racimolare un po’ di soldi e aprire un ristorante. 
Pat trascorre le sue giornate leggendo i grandi classici (i libri proposti nel programma scolastico, con l’idea che riuscirà a tornarvi a insegnare), andando dallo psicologo e correndo, in modo da tenersi in forma e diventare l'uomo e il marito che la moglie ha sempre desiderato avere al suo fianco. 
All’improvviso ecco arrivare Tiffany (una strabiliante Jennifer Lawrence, che ha giustamente vinto sia il Golden Globe che l’Oscar come migliore attrice protagonista): sua vicina di casa e giovane vedova, posseduta da molti tormenti interiori in seguito alla morte del marito poliziotto, che l’ha portata a essere etichettata a donna di facili costumi per via del suo comportamento alquanto libertino. Tra i due l’alchimia è evidente e, dopo non pochi scontri verbali, decidono di intraprendere una terapia d’urto un po’ ballerina.
La pellicola è sapientemente travestita da commedia romantica, ma nasconde molto di più. Tutti gli attori sono riusciti in pieno a incarnare i vari personaggi dal cuore tenero e pieno di sentimenti autentici, che sono capaci di regalare momenti di irresistibile umorismo. Il regista David O. Russel (meglio noto per film come The fighter e Three Kings) ha sapientemente affrontato un tema molto delicato come quello dei disturbi mentali e l’abuso di medicinali, senza inciampare in costrutti troppo artificiosi che potessero richiamare ben note pellicole cinematografiche che hanno sviscerato le brutalità e gli aspetti negativi di certe malattie. Trasportandoci nel cuore dell’America di periferia, il film insegna, senza troppi manierismi, a cercare di trovare il lato positivo in ogni momento della vita, anche quando tutto sembra andar storto. 
Ottima regia, grande sceneggiatura dai dialoghi intensi e scoppiettanti, cast magistrale (in cui va menzionata la divertentissima interpretazione di Chris Tucker) e una colonna sonora impressionante!


Ahhh... dimenticavo! Se volete sapere cosa significa il titolo del post... beh, non vi resta che scoprirlo andando al cinema!

P.s.: Il film è tratto dall'omonimo libro di Matthew Quick (tradotto in L’orlo argenteo delle nuvole), ma, come al solito, la distribuzione italiana ha preferito ribattezzarlo con un titolo scialbo come Il lato positivo

lunedì 18 marzo 2013

E oggi per primo...

Ero tentata di propinarvi un altro dolcetto, ma per oggi ho preferito proporre un classicissimo primo piatto: Ravioli burro e salvia. L'ispirazione è arrivata grazie a una bella commedia come non ne gustavo da tempo ovvero Diverso da chi? per la regia di Umberto Carteni. 
La storia ruota attorno al simpatico triangolo amoroso di tre personaggi: Piero, il politico gay e un po’ farfallone (uno spumeggiante Luca Argentero), il suo compagno/marito Remo (Filippo Nigro, bravo come sempre), critico enogastronomico e Adele (Claudia Gerini camaleontica), la furia centrista un po’ bigotta, che riuscirà a portare scompiglio nel partito politico ma anche all’interno della vita privata del povero Piero. Quest’ultimo, attivista gay da sempre, si ritrova per errore a essere il candidato sindaco del centrosinistra, ma per portare avanti la campagna elettorale, dovrà accettare controvoglia di avere al suo fianco come vicesindaco proprio Adele, una centrista ultramoderata e contraria al divorzio, che ha fatto della famiglia la sua unica parola d’ordine. Il rapporto tra i due sembra inizialmente fortemente minato delle divergenze di credo politico, ma saranno piano piano sgretolate ed entrambi dovranno riprendere in considerazione le proprie convinzioni. 
Il ritmo esilarante di battute e scenette divertenti è anche merito del resto del cast formato da elementi come Antonio Catania, Giuseppe Cederna e Francesco Pannofino
Diverso da chi? è un film da vedere non solo perché è una commedia ben scritta e interpretata ma anche perché ha il merito di offrire numerosi spunti di riflessione sugli innumerevoli cambiamenti sociali che sono avvenuti nel nostro paese, tali da creare nuove categorie che possono benissimo essere classificate come famiglie diverse ma pur sempre famiglie.


Nel film il personaggio di Adele (Gerini) è una cuoca provetta che preferisce evitare eccessi e limitare i suoi pasti a delle tristi insalate, anche se è capace di preparare degli splendidi ravioli per poi riporli misermanete nel congelatore...
Così ho deciso di riproporveli in una ricetta povera ma dal gusto deciso!

Ingredienti (per 4 /5 persone)
Per la sfoglia: 3 uova intere e 2 tuorli, 300 gr farina 00, 300 gr semola di grano duro, olio extravergine d'oliva, vino bianco e sale
Per il ripieno: 300 gr ricotta vaccina (o mista), 200 gr di cavolo nero già lessato (o spinaci), 3 cucchiai di parmigiano reggiano, 2 albumi, sale, pepe e noce moscata

Procedimento:
1) Creare una fontana con le due farine e porvi al centro le uova, aggiungendo poi un cucchiaino di olio, un cucchiaio di vino bianco (a piacere) e un pizzico di sale;
2) Amalgamare gli ingredienti e lavorarli fino a quando l'impasto non risulterà omogeneo;
3) Fate riposare l'impasto (avvolto nella pellicola) e nel frattempo dedicatevi alla preparazione del ripieno;
4) Lavorare la ricotta insieme al cavolo nero precedentemente lessato (strizzato bene in modo da togliere l'acqua in eccesso) e tagliuzzato finemente, aggiungendo poi anche gli albumi, il parmigiano, un pizzico di pepe, sale e noce moscata;
5) Prendere una parte dell'impasto e creare con l'aiuto della "nonna papera" una sfoglia sottile larga circa 12 cm;
6) Disporre al centro della sfoglia il ripieno in quantità pari a un cucchiaino ben colmo a distanza di circa 5 cm l'uno dall'altro;
7) Inumidire i bordi della sfoglia con un pennellino, ripiegarla e con le dita premere i margini attorno al ripieno in modo da far aderire bene la pasta e far fuoriuscire l'aria all'interno;
8) Con l'ausilio di una rotella tagliapasta ritagliare dei semplici rettangoli e continuare lo stesso procedimento fino a ultimare la sfoglia e il ripieno;
9) Quando l'acqua per la pasta (precedentemente salata) è giunta a ebolizzione, immergere i ravioli e farli cucinare per almeno 5 minuti;
10) Nel frattempo far sciogliere delicatamente una noce di burro con delle foglioline di salvia, con cui poi andrete a condire i ravioli.


N.B.: Avrei dovuto farli laccare in padella con un goccetto di acqua di cottura e il burro, così sarebbero diventati belli lucidi!

mercoledì 13 marzo 2013

... e bravo Ravello!

Tutti contro tutti è l’opera prima dell’attore Rolando Ravello, che oltre alla regia ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Massimiliano  Bruno, prendendo spunto da una storia vera, accaduta a un suo amico non molto tempo fa.
Nella domenica della prima comunione del figlio, Agostino (Ravello) e tutta la sua famiglia al completo sono emozionati nel celebrare una giornata così importante e, al termine della cerimonia, non potendosi permettere il pranzo al ristorante, decidono di gustare un delizioso rinfresco nella propria piccola abitazione in periferia. Ma li attende qualcosa di inaspettato. Bloccati sul pianerottolo, tentano invano di aprire la porta di casa, scoprendo con grande dispiacere che qualcuno, un certo Tonino Rizzuti (Paolo Sassanelli, irriconoscibile con quell'accento meridionale), ha occupato la loro abitazione durante la loro breve assenza. Ha inizio cosi una lunga battaglia di schermaglie verbali dai risvolti tragicomici che ha come fine ultimo la rivendicazione del diritto di possesso della propria casa. Stanco di aspettare il giusto aiuto dalle autorità o altri enti, Agostino parto all'attacco e, in segno di protesta, decide di occupare il pianerottolo di casa, nonostante sia malvisto anche dai suoi (un tempo) vicini di casa, impauriti che possa accadere anche a loro. Chi la spunterà?

Ravello ha offerto una regia pulita e semplice e ha saputo anche circondarsi di ottimi attori come Kasia Smutniak nel ruolo della moglie (molto pacata nella recitazione, che non è risultata piatta come accaduto in passato), Marco Giallini (che brilla come ci si potrebbe aspettare) nei panni del cognato di Agostino e non da meno anche Antonio Gerardi, che interpreta il malvitoso Antonio Macchiusi. Migliore tra tutti, però, spicca il sarcastico personaggio del Nonno Rocco (uno scoppiettante Stefano Altieri), che regala anche le battute più belle del film, farcite di quella romanità tipica da borgata.



Anche se potrebbe sembrare una storia ai limiti dell’impossibile, in realtà si tratta di una pratica molto diffusa nei palazzi popolari delle grandi città e Ravello ha tentato di raccontare questo spaccato alquanto grottesco e drammatico del nostro tempo strizzando l’occhio allo spettatore e scegliendo la via più semplice: una comicità equilibrata e genuina. Per questo motivo mi sento di straconsigliarlo a tutti!!!

lunedì 11 marzo 2013

What yummy brownies!

Se ancora nessuno l'avesse capito sono ghiotta di dolci in maniera spaventosa e come si evince dal titolo del post, oggi mi sono cimentata nella ricetta dei cioccolatosissimi  brownies! 
Vengono citati e mostrati spessissimo nei film anglo-americani, ma io ho scelto di ispirarmi a un film davvero carino e adatto per tutti gli inguaribili romantici: sto parlando della sublime commedia inglese Notting Hill (1999) del regista Roger Michell.

Un giorno un timido e impacciato libraio di nome William Thucker (Hugh Grant) vede comparire nel suo piccolo negozio nel quartiere appunto di Notting Hill una delle più belle e famose attrici del momento, Anna Scott (Julia Roberts). Un piccolo incidente farà scoccare la scintilla tra i due, fornendo da lì in poi una valanga di battute e siparietti esilaranti (soprattutto grazie anche ai personaggi di contorno e in particolare a Spike, lo sconclusionato amico/coinquilino di William, interpretato da Rhys Ifans).
Qui di seguito non ho resistito e ho riproposto la dura battaglia all’ultimo brownie rimasto in tavola, che tutti cercheranno di contendersi alla fine della cena di compleanno della stramba sorella di William.


Ingredienti (per 8 persone): 125 gr di burro, 180 gr di cacao amaro in polvere, 200 gr di farina 00, 4 uova, 120 gr di zucchero, 1/2 bustina di lievito per dolci, 120 gr di nocciole e un pizzico di sale.

Procedimento:
1) Far sciogliere in un pentolino il burro e aggiungerlo poi al cacao amaro;
2) Unire uno a uno le uova, lo zucchero, la farina, le nocciole (tritate a coltello grossolanamente) e un pizzico di sale, fino a ottenere un composto omogeneo;
3) Ricoprire con della carta da forno un piatto rettangolare di medie dimensioni e, dopo avervi versato il composto, cercate di livellare la superficie con una spatola;
4) Far cuocere nel forno già caldo a 160° per 45 minuti circa;
5) A cottura ultimata, lasciar raffreddare e poi tagliare a quadretti e spolverizzare a piacere con lo zucchero a velo.


P.s.: Ecco a voi una piccola curiosità riguardo questi dolcetti golosissimi. Secondo una credenza del folclore scozzese si racconta che il nome di Brownies fosse legato a degli spiritelli, che svolgevano di notte le loro piccole mansioni, senza chiedere nulla in cambio... ma molto ben propensi all'offerta di latte e focaccine dolci.  

lunedì 4 marzo 2013

Voglia di... ciccia!

Il film della ricetta di oggi s'intitola Inviati molto speciali (titolo originale: I Love Trouble del 1994) di Charles Shyer. Racconta le avventure di due giornalisti d'assalto: Peter Brackett (un'ancora affascinante Nick Nolte) del Chicago Chronicle e  Sabrina Peterson (Julia Roberts ancora molto acerba) del Chicago Globe. Il primo un fascinoso cronista d'annata ormai pronto a imbarcarsi per una carriera da scrittore e l'altra una giovane giornalista molto ambiziosa alla ricerca di uno scoop.
La notizia del deragliamento di un treno farà nascere una vera faida a colpi di servizi scottanti tra le due testate concorrenti, fin quando entrambi non giungeranno a scoprire che dietro quell'incidente ferroviario si nasconde un intrigo ben più imponenete che riguarda la Chess Chemical, un'industria farmaceutica in forte ascesa.
Non è di certo il miglior film di Nick Nolte e Julia Roberts, ma è comunque un ottimo diversivo che riesce a strappare qualche risata grazie alle continue rappresaglie trai due giornalisti.
Veniamo ora alle ricetta di oggi... un'entrecote all’aceto balsamico: davvero semplicissima e gustosa, adatta per gli amanti della ciccia!
Durante le indagini, i due protagonisti si incontrano a cena con Sam Smotherman (Saul Rubinek), un vecchio amico di Peter Brackett, consulente di una senatrice a Washington, che potrebbe aiutarli nelle loro indagini. Nel corso della cena Peter e il suo amico gustano delle splendide e succose entrecotes... mentre Sabrina, una salutista convinta e contraria all'abuso delle carni rosse, preferisce una semplice insalata.

Ingredienti: 1 entrecote di manzo (spessa circa due centimetri), olio extravergine di oliva, aceto balsamico di Modena, sale e pepe

Procedimento:
1) Porre la carne sulla piastra ben calda e farla scottare rapidamente da un lato per 3 minuti circa e poi fare la stessa cosa per l'altro lato (N.B.: non dovete lasciarla troppo sul fuoco, altrimenti perderete l'ottimale cottura al sangue, correndo anche il rischio che la carne diventi stoppacciosa);
2) Nel frattempo emulsionare con cura in una ciotola quattro cucchiaini di olio extravergine di oliva con un cucchiaino di aceto balsamico, un pizzico di sale e una spruzzata di pepe nero fresco;
3) Non appena la carne sarà cotta, tagliarla a striscioline piuttosto spesse in modo trasversale;
4) Servire la carne ancora calda e condirla con l'emulsione preparata in precedenza.


All'attaccooooo...

P.s.: Come accompagnamento al piatto ho scelto delle carote tagliate sottili (condite con la stessa emulsione adoperata per la carne) e delle patate scottate in padella con aglio e rosmarino.