giovedì 13 agosto 2015

La focaccia cà mortazza

Mi rendo conto che non è passato molto tempo dalla recensione sul blog di Se Dio vuole, l’ultima strabiliante commedia di Edoardo Falcone con due spettacolari Marco Giallini e Alessandro Gassman, ma c’era un immagine del film che mi ha tormentato a tal punto che non ho resistito e mi ha fatto mettere ai fornelli anche con questo caldo...
In un momento di pausa pranzo durante i lavori di miglioria alla chiesa in cui Tommaso (Giallini) è stato coinvolto da Don Pietro (Gassman) tramite una specie di “ricatto”, i due si concedono una bella focaccia farcita di mortadella, o come si direbbe a Roma “cà mortazza”.
Una delle migliori specialità che possa offrire la nostra capitale: ottima da mangiare anche da sola, leggermente croccante all’esterno e soffice all’interno, bella alta così da poter essere tagliata e farcita con migliaia di ingredienti come appunto la mortadella. 
Ammetto senza remore che il mio forno non è certo come quello dei professionisti e soprattutto che mi sono ispirata per metà alla ricetta della focaccia fatta da mia nonna e per metà di quella del famoso panificatore Gabriele Bonci… romani non me ne vogliate!!! 


Ingredienti: 500 g di farina 0, 250 ml di acqua, 1 cubetto di lievito di birra fresco, 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, 1 cucchiaino di zucchero e 1 cucchiaino sale fino.

Procedimento
1. Far sciogliere il cubetto di lievito e lo zucchero con un po’ dell’acqua a disposizione leggermente intiepidita;
2. Mescolare il liquido con un po’ di farina e lasciare agire il lievito finché non si saranno formate delle bollicine (N.B. per accelerare questo procedimento potete anche mettere l’impasto nel forno appena scaldato);
3. Procedere ad amalgamare il resto degli ingredienti e impastare tutto con le mani fin quando non otterrete un impasto liscio; 
4. Coprire il recipiente con uno strofinaccio e lasciarlo lievitare almeno per 2 ore (finché non sarà triplicato di volume);
5. Ungere con un po’ di olio il piano di lavoro, in modo da evitare che l'impasto si possa appiccicare alle mani o sul tavolo;
6. Lavorare l’impasto arrotolandolo più volte su se stesso, in modo che all’interno della focaccia cotta saranno visibili le alveolature (N.B. volendo dopo questa operazione potete lasciar lievitare nuovamente l’impasto);
7. Stendere l’impasto su una teglia da forno o da pizza leggermente unta e operare dei buchi con la punta delle dita;
8. Cospargere con un filo d’olio (e un po’ di sale grosso, se è di vostro gradimento) e lasciar lievitare per almeno 20 minuti;
9. Cuocere in forno a 200°-220° per circa 25 minuti, finché non risulterà avere un bel colore dorato;
10. Appena sfornata, lasciare raffreddare leggermente e poi tagliare a quadrotti!


P.s.: In molte ricette tradizionali viene consigliato l’utilizzo dello strutto, ma personalmente sono più a favore dell’uso di olio extravergine d'oliva.

martedì 11 agosto 2015

Giffoni Experience #2

Anche se sono già trascorse alcune settimane, serbo ancora nel cuore un bellissimo ricordo della mia fugace esperienza alla 45ᵃ edizione del Giffoni Film Festival… soprattutto perché non potete immaginare quante prelibatezze ho assaggiato e quante purtroppo non ho avuto il tempo di gustare (motivo in più per avere un’ottima scusa per tornare a visitare Salerno, che è una città semplicemente meravigliosa).
Fino ad oggi non ho mai scritto un post che non riguardasse strettamente una ricetta o un film, ma volevo condividere comunque la mia prima volta a un festival rinomato quanto il Giffoni, raccontando dei film che ho visto, ma allo stesso tempo ho deciso di accompagnarvi con me in questo piccolo tour culinario…
Partirei dalla stupenda torta caprese assaggiata per colazione nell’incantevole B&BCivico 5 a due passi dal centro storico e dal lungomare. Non so se avete mai assaporato questo tipico dolce napoletano, ma è una torta al cioccolato e mandorle morbidissima dal sapore a dir poco paradisiaco.

Visto il caldo torrido di quel weekend come rinunciare a un buon gelato? Ecco allora l’ottima scoperta della Gelateria Mr Whippy, dove il gelato si paga a peso!
Oltre all’incredibile selezione di cupcake, torte e anche dolci monoporzione firmati dal grande pasticciere Sal De Riso, c’è da perdere la testa tra tutti i gusti, i topping e le decorazioni tra cui scegliere. Straconsigliati i gusti alla nocciola di Giffoni e al pistacchio di Bronte, ma anche la Delizia al limone del famoso pasticciere salernitano dall’inconfondibile sapore agrumato.

Come non assaggiare poi la vera pizza margherita? Dopo che per anni mi è stata decantata la sua bontà da una mia carissima amica - campana doc - non potevo esimermi da questa prova, che è stata superata in pieno! La genuinità degli ingredienti, l’autentica bontà della mozzarella di bufala e la cottura perfetta nel forno a legna ne decretano l’assoluta vincitrice; mia cara Jo, avevi ragione quando dicevi che la pizza mangiata dalle mie parti era buona ma non aveva niente a che fare con la vera pizza campana! Solo il bordo vale un viaggio a Salerno nell’incredibile Pizzeria PizzaMargherita: servizio ottimo e prezzi bassissimi e imbattibili!

Visto che l’Amica di Babette è anche una golosa di prima categoria, non ha resistito nel varcare la soglia della modesta Pasticceria Festival a Giffoni, dove non potete contare le calorie ma semplicemente abbandonarvi all’assaggio di una delle infinite bontà che potete assaggiare: dai babà classici a quelli con crema chantilly, ai cannoli di ricotta o ai bignè di crema alla nocciola. Tutto semplicemente sublime!
Purtroppo gli impegni al Giffoni festival mi hanno tolto del tempo prezioso per poter assaggiare anche gli squisiti piatti a base di pesce serviti in molti dei ristorantini tipici del magnifico centro storico, quindi mi resta solo sperare di tornarci al più presto!

P.s.: ringrazio Chiara (alias OneSec Translations), la mia accompagnatrice in questa avventura campana, per l'idea di questo post ipercalorico e per le foto gentilmente concesse!