domenica 24 aprile 2016

Aperitiviamo n.2?

Per tornare ai fornelli ho scelto una ricetta davvero semplice da preparare che ho tratto da un film del 1999 di Simon West, La figlia del generale, con John Travolta, Madeleine Stowe, Timothy Hutton, James Woods e James Cromwell. Una pellicola abbastanza cruda che regala diversi colpi di scena e che inaspettatamente convince sino alla fine.       
Paul Brenner (Travolta), un poliziotto dai modi un po’ cafoni, deve indagare sulla morte del capitano Elizabeth Campbell, donna molto affascinate e figlia del generale della base in cui è stata trovata morta.
Le indagini lo porteranno a scoperchiare torbide scoperte e un passato ancora più sordido che sembrava ormai rimasto sepolto per sempre.
Davvero ottimo il personaggio interpretato dal Woods, il capitano Robert Moore ovvero psicanalista e amico della vittima, che si ritrova a parlare con Travolta nel bel mezzo della preparazione di una cena a casa sua di teorie sull’abbandono e della fragilità di una donna piena di segreti come Elizabeth.
Delle varie pietanze proposte, sono rimasta affascinata da un particolare pane ripieno appena sfornato dal forno.
In realtà è una ricetta gustosa, fatta con ingredienti semplicissimi, che può essere un’ottima alternativa da preparare per un aperitivo veloce con gli amici, accompagnato da un analcolico o un bicchiere di buon vino bianco.
Il pane ripieno è una pagnotta integrale farcita di gustosissimi ingredienti: filante fontina, prosciutto cotto di Praga, peperoni grigliati e pomodori secchi.


Ingredienti: pagnotta rotonda o parigino da 500 g, 120 g di prosciutto cotto di Praga, 60 g di provola o scamorza affumicata, 30 g di burro e origano.

Procedimento:
1) Tagliare la scamorza a fettine sottili e il prosciutto a striscioline;
2) Incidere il pane con un coltello seghettato (sia orizzontalmente che verticalmente), tagliando delle fette abbastanza larghe e facendo attenzione a non toccare la base del pane;
3) Farcire le varie fette di pane, alternando gli ingredienti preparati in precedenza;
4)  Far sciogliere il burro  in un tegamino, dopodiché cospargerlo con l’aiuto di un pennello sopra il pane;
5) Spolverare il pane con dell’origano e della scamorza affumicata grattugiata grossolanamente.
6) Ripassare il pane in forno a 180° per circa 10 minuti in modo da rendere filante il formaggio all’interno e sopra.
È ottimo da consumarsi ancora caldo.

P.S.: Io ho scelto l’alternativa più semplice, ma è possibile arricchire la ricetta con numerosi ingredienti come pomodorini, carciofini, verdure grigliate, ecc.

domenica 10 aprile 2016

Il vero giornalismo secondo "Il caso Spotlight"

Oggigiorno quanti brutti telegiornali/giornali siamo costretti a guardare/leggere? Perchè il cuore della notizia ormai sembra ridotto solo a un miraggio nel deserto?
Sono rimasti davvero in pochi i giornalisti in grado di fare il loro lavoro ovvero di portare alla luce tematiche scottanti e notizie importanti per le proprie comunità locali o per l’intera società senza temere di mettere i bastoni tra le ruote a potenti o politicanti.
Anche sul grande schermo da anni mancava un bel film sul vero giornalismo investigativo, come per esempio il magistrale Tutti gli uomini del presidente di Pakula, ma fortunatamente è arrivato Il caso Spotlight.
Tra il 2001 e il 2002 un gruppo di giornalisti della sezione Spotlight del Boston Globe, composta da Walter Robinson (Michael Keaton), Mike Rezendes (Mark Ruffalo), Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Matt Carroll (Brian d'Arcy James), riuscì a portare a galla gli abusi sessuali perpetrati da svariati prelati della Arcidiocesi di Boston, rimasti impuniti dalle autorità e insabbiati dai media e dalla curia per anni.
Il film segue passo dopo passo i lunghi mesi di indagini, ricerche di archivio e interviste con alcune delle vittime ancora in vita (la maggior parte si era suicidata o rimasta uccisa a causa di droga o alcool), precedenti alla pubblicazione di una lunga serie di articoli che smascherarono apertamente la
Chiesa di aver coperto questi atti ignobili e che diedero il coraggio a molte persone di denunciare gli abusi subiti da bambini, che per vergogna avevano preferito tacere.
La cosa che più allarma non è il fatto che il film sia una storia vera (considerato il numero di notizie legate a preti pedofili che ancora oggi vengono a galla in tutto il mondo), ma di come si tratti quasi di una prassi legata a un disturbo sessuale all’interno del clero cattolico.
Il caso Spotlight del regista Thomas McCarthy (noto per il piccolo capolavoro di L'ospite inatteso) ha guadagnato giustamente l’Oscar come miglior film, dimostrando di avere non solo un gran cast (vanno menzionati anche gli attori Liev Schreiber e Stanley Tucci) ma soprattutto una sceneggiatura ben scritta che ha saputo raccontare con rigore un tema davvero spinoso e ancora troppo attuale, che la Chiesa nella figura di Papa Francesco sembra aver finalmente preso coscienza, con la piena volontà di non lasciare impuniti tali atti di perversione.