Se ancora non l'avete fatto, vi consiglio di andare a vedere Il lato positivo (titolo originale Silver Linings playbook).
Pat Solatano (Bradley Cooper, ottimo anche quando non interpreta la parte del bellone di turno) è un ex-insegnante di storia alle scuole superiori, che è stato appena dimesso da un istituto psichiatrico dopo aver avuto un crollo nervoso (anche se l’episodio ha fatto emergere un bipolarismo latente e mai diagnosticato in precedenza), in seguito all’aver scoperto il tradimento di Nikky, la moglie, di cui è ancora follemente innamorato. Grazie a un patteggiamento con la corte, dopo otto mesi riesce a ritornare a Philadelphia a casa dei suoi genitori: una madre dolce e affettuosa (Jacky Weaver) e un padre (un magnifico Robert De Niro) un po’ scorbutico, tifosissimo della squadra di football, i Philadelphia Eagles, che, dopo aver perso il lavoro, ha iniziato a fare l’allibratore per racimolare un po’ di soldi e aprire un ristorante.
Pat trascorre le sue giornate leggendo i grandi classici (i libri proposti nel programma scolastico, con l’idea che riuscirà a tornarvi a insegnare), andando dallo psicologo e correndo, in modo da tenersi in forma e diventare l'uomo e il marito che la moglie ha sempre desiderato avere al suo fianco.
All’improvviso ecco arrivare Tiffany (una strabiliante Jennifer Lawrence,
che ha giustamente vinto sia il Golden Globe che l’Oscar
come migliore attrice protagonista): sua vicina di casa e
giovane vedova, posseduta da molti tormenti interiori in seguito alla morte del
marito poliziotto, che l’ha portata a essere etichettata a donna di facili
costumi per via del suo comportamento alquanto libertino. Tra i due l’alchimia
è evidente e, dopo non pochi scontri verbali, decidono di intraprendere una
terapia d’urto un po’ ballerina.
La pellicola è sapientemente travestita da commedia romantica, ma nasconde molto di più. Tutti gli attori sono riusciti in pieno a incarnare i vari personaggi dal cuore tenero e pieno di sentimenti autentici, che sono capaci di regalare momenti di irresistibile umorismo. Il regista David O. Russel (meglio noto per film come The fighter e Three Kings) ha sapientemente affrontato un tema molto delicato come quello dei disturbi mentali e l’abuso di medicinali, senza inciampare in costrutti troppo artificiosi che potessero richiamare ben note pellicole cinematografiche che hanno sviscerato le brutalità e gli aspetti negativi di certe malattie. Trasportandoci nel cuore dell’America di periferia, il film insegna, senza troppi manierismi, a cercare di trovare il lato positivo in ogni momento della vita, anche quando tutto sembra andar storto.
Ottima regia, grande sceneggiatura dai dialoghi intensi e scoppiettanti, cast magistrale (in cui va menzionata la divertentissima interpretazione di Chris Tucker) e una colonna sonora impressionante!
Ahhh... dimenticavo! Se volete sapere cosa significa il titolo del post... beh, non vi resta che scoprirlo andando al cinema!
P.s.: Il film è tratto dall'omonimo libro di Matthew Quick (tradotto in L’orlo argenteo delle nuvole), ma, come al solito, la distribuzione italiana ha preferito ribattezzarlo con un titolo scialbo come Il lato positivo.
Nessun commento:
Posta un commento