Il rosso e il blu è un piccolo gioiellino che riesce a far sorridere ed emozionare al tempo stesso. Fa affiorare anche un pizzico di nostalgia perchè senza volerlo ci si sente catapultati dopo tanti anni sui vecchi banchi di scuola e si finisce per cercare di ricordare i volti e i nomi dei professori e di quei compagni di classe di cui non si è saputo più nulla. Giuseppe Piccioni è un regista che sa raccontare storie così... in apparenza semplici ma che hanno un lato ben più profondo e nascosto che ti porta immancabilmente a riflettere.
Come immaginavo Roberto Herlitzka è la perla di tutto il film che regala le scene e i dialoghi migliori (vedi il colloquio con il padre di Ciacca). Veste i panni del professore Fiorito, un uomo stanco della vita, che ha perso ormai lo smalto di un tempo, quando, ancora ardente della voglia di far apprendere ai suoi allievi tutte le sue conoscenze sulla storia dell'arte, era un professore stimato. La sua lezione sul classicismo e il romanticismo, infatti, sembra ancora risuonare per i corridoi della scuola. Circondato da centinaia di libri, non ha nemmeno voglia di rileggerli visto che li sa praticamente a memoria. Lui stesso ammette che questi studenti d'oggigiorno odiano tutto e tutti indistintamente e quindi perchè sprecare tempo con loro? A che cosa servirebbe? Eppure dovrà ricredersi quando incontrerà una delle sue vecchie alunne.
Di ben altra idea è il professor Prezioso, il nuovo giovane supplente di italiano e storia (interpretato da uno scialbo Riccardo Scamarcio). Troppo pieno di buone intenzioni, che desidera ardentemente di far accrescere nei suoi studenti la voglia di imparare e che alla fine dovrà rivedere, o forse smussare, le sue convinzioni.
E poi arriva lei, la preside, Margherita Buy. Si preoccupa tanto di far presente ai suoi colleghi che bisogna occuparsi solo di ciò che avviene dentro la scuola, eppure, senza rendersene conto, finisce per farsi coinvolgere dalle vicende di uno studentello abbandonato da una madre irrintracciabile. Tra i due nascerà un rapporto sincero, quasi materno, dimostrando così che a volte i rapporti tra professori e studenti possono anche oltrepassare le mura della scuola. Perchè credo che chiunque nel corso della propria vita ha avuto la fortuna di aver incontrato quell'insegnante un po' speciale che è riuscito non solo ad aprirgli la mente ma anche a segnare positivamente il suo percorso scolastico e umano.
P.s.: La pellicola è tratta dalle pagine dell'omonimo romanzo di Marco Lodoli.
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