La ricetta di oggi è stata preparata
prendendo spunto da uno dei primi film che ricordo di aver visto da bambina
ovvero Marcellino pane e vino (1955). Tratto dal romanzo di José María
Sanchez Silva, il film di Ladislao Vajda narra la storia di un orfanello che
viene allevato da un gruppo di frati in un convento in Spagna agli inizi
dell’Ottocento. Crescendo il piccolo Marcellino inizia a sentirsi solo non
avendo altri bambini con cui giocare, fin quando, un giorno, recandosi di
soppiatto in soffitta, trova un crocefisso di legno. Vedendo il Cristo in croce
così scheletrico, Marcellino, in tutta la sua semplicità da bambino, crede che
sia affamato e decide così di portargli un pezzo di pane e un bicchiere di vino.
In quel momento Gesù prende vita e accetta il pasto che il bambino gli aveva
offerto. Marcellino continuerà ogni giorno a fargli visita, instaurando così un
vero rapporto di amicizia e quando lo pregherà di poter vedere finalmente la
mamma che non ha mai conosciuto, verrà esaudito. Frate Tommaso (soprannominato
Fra Pappina perché si occupava di far da mangiare nel convento) assiste di
nascosto alla scena e, chiamando a raccolta anche gli altri fratelli, tutti
vedranno Gesù scendere dalla croce e portare con sé il piccolo Marcellino. Da
quel giorno molte persone accorreranno ogni anno sulla tomba del bambino per
ricordare il miracolo avvenuto.
La pellicola fu presentata in
concorso all’ottava edizione del Festival di Cannes e ancora oggi rimane il
film spagnolo di maggior successo nel mondo. In Italia era considerato uno dei
film culto nelle piccole sale parrocchiali proprio per il messaggio religioso
che contiene, anche se, come dice Mereghetti, “spinge spudoratamente sul pedale
della commozione”.
La scena che mi ha ispirata è proprio quella in cui Marcellino sgattaiola in cucina e ruba una fetta di pane ricomponendo poi l’enorme filone che Fra Pappina aveva già tagliato. Non so che tipo di pane cucinasse il frate nel film, ma ho voluto immaginare che si trattasse di un morbidissimo e gustoso pan brioche... il classico tipo di pane che ti invita a mangiarne una fetta dopo l'altra insieme a qualsiasi cosa commestibile e a portata di mano: affettati, formaggi, marmellate, miele o nutella.
La scena che mi ha ispirata è proprio quella in cui Marcellino sgattaiola in cucina e ruba una fetta di pane ricomponendo poi l’enorme filone che Fra Pappina aveva già tagliato. Non so che tipo di pane cucinasse il frate nel film, ma ho voluto immaginare che si trattasse di un morbidissimo e gustoso pan brioche... il classico tipo di pane che ti invita a mangiarne una fetta dopo l'altra insieme a qualsiasi cosa commestibile e a portata di mano: affettati, formaggi, marmellate, miele o nutella.
Ingredienti: 500 gr farina 00, 100 gr
burro, 150 ml latte, 25 gr lievito di birra, 2 uova, 25 gr zucchero e un
pizzico di sale. (N.B.: Se non volete che il pan brioche sia troppo giallo all’interno,
posso consigliarvi di usare un uovo in meno e di aggiungere 50 ml di latte.)
Procedimento:
1) Fare una fontana con la farina e al centro
versare le uova, lo zucchero e il burro ammorbidito;
2) Dopo aver aggiunto anche il lievito sciolto
precedentemente nel latte tiepido, lavorare tutti gli ingredienti fino a
ottenere un impasto compatto;
3) Coprire con un canovaccio e lasciar lievitare
per un'ora circa (l'impasto dovrà raddoppiare le sue dimensioni);
4) Con la pasta creare un filoncino da inserire
in uno stampo rettangolare lungo 24
cm e lasciar lievitare nuovamente per circa un'ora;
5) Spennellare il filoncino con un uovo sbattuto
e infornare a 180° per 45 minuti (N.B.: Lasciare raffreddare il pan brioche
prima di tagliarlo a fette).
P.s.: Ho deciso di regalarvi una vera e propria chicca nel
caso non la conosceste: la recensione di Marcellino pane e vino di Johnny Palomba, recitata dal grande Valerio Mastandrea.
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