domenica 26 gennaio 2014

Invito a pranzo per l'Amica di Babette: spaghetti al pesto

L'Amica di Babette oggi vuole raccontarvi una piccola storiella.
C'era una volta un amico dell'Amica di Babette, Fefe, che aveva delle mani magiche e sapeva come usarle soprattuto con l'ausilio di uno strano marchingegno, il quale riusciva magicamente a immortalare tutto quello che aveva davanti e a trasformarlo con qualche strano incantesimo in un quadro meraviglioso, quasi più bello dell'originale.
Un giorno l'Amica di Babette fu invitata a pranzo dal suo amico mago, che le propose un semplice ma gustosissimo piatto di spaghetti al pesto.
Lui non si ricordava che il fratello maggiore dell'Amica di Babette abitava a Genova e, quindi, lei conosceva bene il gusto di quel meraviglioso intingolo verde detto appunto pesto. A parte ciò il mago si apprestò alla cottura della pasta e senza troppi indugi aprì un piccolo barattolo dal coperchio sigillato e ne svuotò il contenuto nella pentola di spaghetti appena cotti, che diventarono per magia subito verdi! Diede una bella mescolata con la sua bacchetta magica e iniziò a preparare i piatti per lui, l'Amica di Babette e la sua piccola aiutante fatata Caro.
L'odore era così invitante che aveva inebriato la stanza... 
Giunse il mago con i suoi piatti, ma uno di essi non fu posto sopra il tavolo da pranzo, bensì dirottato su uno strano tavolino ricoperto da un velo bianco magico. Bastarono qualche semplice clic, che quello strano strumento aveva catturato la bellezza di quel piatto sotto gli occhi sbigottiti dell'Amica di Babette, che da sempre si riteneva imbranata con quel tipo di magie.
Ecco quindi la storia di un piatto birichino, che si voleva spacciare per una ricetta preparata dall'Amica di Babette, ma che, invece, era solo una una piccola magia fotografica di un amico argentino. 

... certamente una ricetta sublime e semplicissima da copiare!
Ingredienti: 1 barattolo di pesto e spaghetti

Procedimento:
1) Mettere a bollire abbondante acqua in una pentola, che verrà salata appena giungerà a ebollizione;
2) Buttare l'equivalente di spaghetti per circa 5 persone anche se i commensali sono solo 3 (:P);
3) Svitare con cura un barattolo di pesto e vuotarne delicatamente il contenuto sulla pasta;
4) Dopo aver condito bene gli spaghetti, preparare i piatti dei commensali. L'aggiunta di formaggio grattugiato è facoltativa!

martedì 21 gennaio 2014

American Hustle: una truffa coi fiocchi...

American Hustle - L'apparenza inganna prende spunto dalla vera storia dell’operazione dell’FBI negli anni ’70 chiamata ABSCAM (abbreviazione di Arab scam ovvero truffa araba), con cui furono arrestati diversi politici ed esponenti corrotti del congresso americano grazie all’aiuto di alcuni truffatori esperti.
La pellicola racconta, quindi, la storia di Irving Rosenfeld (Christian Bale con pancia e riporto di capelli alquanto macchinoso, che regala un’interpretazione intensa e malinconica), un abile truffatore che è sempre riuscito a cavarsela perché, volando basso, non ha mai pestato i piedi di gente troppo pericolosa. Con l’aiuto della sua abile amante Sydney (Amy Adams, eccezionale e con delle scollature “innaturali”), i due riescono a truffare molti piccoli risparmiatori fino al giorno in cui vengono scoperti da un’agente dell’FBI, Richie DiMaso (Bradley Cooper con un improbabile permanente).
L’intento principale di quest’ultimo è di far carriera portando a termine una grossa operazione, che riesca ad incastrare qualche pezzo grosso del mondo politico del New Jersey e non solo. La sua superbia e la sua brama di farcela a tutti i costi per togliersi dal ghetto ed entrare a far parte dei colletti bianchi che contano all’FBI spinge i due truffatori in una scalata non alla loro portata.
L’obiettivo iniziale è di incastrare un piccolo politico del New Jersey, Carmine Polito (Jeremy Renner) per poi arrivare ad acciuffare qualche pesce grosso della mafia.
Tutto sembra andar liscio finché non entra in scena la moglie di Rosenfeld, Rosalyn (un'audace Jennifer Lawrence), una bella e giovane casalinga depressa con la fissa per lo smalto alle unghie e l’arredamento, che, pur di non restare sola, accetta di essere ancora spostata a un uomo che non ama più. La sua instabilità mentale sommata alla sua abilità di manipolare il marito sarà la causa di tanti problemi e continui battibecchi.
Quando alla fine si pensa che i vinti siano stati imbrogliati a loro volta, tutto si capovolge e la storia d'amore tra Irving e Sydney, che sembrava spacciata, torna a galla e l’inganno si fa di nuovo avanti.
Non è sempre facile riuscire a capire qual è la cosa giusta da fare, ma come dice in chiusura il personaggio di Bale: l’arte di sopravvivere non è mai morta… e mai lo sarà.
Innegabili quindi le doti cinematografiche del regista David O. Russell (conosciuto anche per gli ottimi lavori come Three Kings, The Fighter o Il lato positivo), che con American Hustle sa ben giocare con i suoi attori e la macchina da presa, riuscendo a enfatizzare ogni lato nascosto dei personaggi portati sullo schermo: ogni loro debolezza o punto di forza vengono messi a nudo con grande pacatezza ed estrema precisione nel racconto. La sceneggiatura è molto ben curata e magistralmente recitata… peccato che la bellezza dei dialetti e di alcune battute si sia persa nel doppiaggio!
Davvero ottima anche la colonna sonora con la stupenda canzone Good times Bad times dei Led Zeppelin, ma anche la scelta delle acconciature e dei costumi dal sapore così vintage lascia senza parole.
L’unico neo negativo è l’eccessiva lunghezza del film… sia chiaro, non mi sono mai annoiata, ma certamente alcune parti iniziali sul personaggio principale da bambino potevano essere evitate.



lunedì 13 gennaio 2014

Vianne e i suoi peccati di gola

Credo che chiunque debba scegliere un film cioccolatoso, non può non pensare a Chocolat (2000) di Lasse Hallström (noto regista svedese conosciuto per Le regole della casa del sidro oppure Hachiko), basato sull’adattamento del libro di Joanne Harris.
1959. Nella piccola cittadina francese Lansquenet giunge la bella Vianne Rocher (Juliette Binoche), una madre sola, atea e dal cuore nomade in compagnia della figlia Anouk (Victoire Thivisol), che è decisa, senza non troppe disavventure, ad aprire una nuova cioccolateria proprio nel periodo quaresimale.
Le sue leccornie peccaminose, dai cioccolatini alle tazze fumanti di cioccolata, riescono a tentare quasi tutti i compaesani, risvegliando in loro sentimenti dormienti da troppo tempo, che così facendo hanno però disobbedito al volere del sindaco bigotto, il conte De Reynaud (Alfred Molina), che nel frattempo si infligge delle orrende tazze di acqua calda e limone.
Il suo tentativo di boicottare la chocolaterie e gli zingari giunti in città (capitanati dall’affascinante Roux interpretato da Johnny Depp) non andrà a buon fine e, quindi, dovrà rivedere il vero significato di felicità e dei suoi principi di moralità e verità assoluta.
Nel cast sono presenti anche altri ottimi attori quali Dame Julie Dench, Carrie-Ann Moss, Peter Stormare e Lena Olin.
Certamente ci sono diversi passaggi scontati, ma il film nel suo complesso è una chicca culinaria nonché cinematografica… per non dire calorica, arricchita da una colonna sonora eccelsa dal sapore jazz (per esempio il brano Minor Swing di Django Reinhardt)!
Arrivando alla ricetta... ho pensato di proporre una torta al cioccolato davvero gustosa e dal successo garantito, ispirandomi a quella assaggiata dal personaggio della burbera Dench in compagnia del nipote ritrovato.

Ingredienti: 100 g burro, 150 g zucchero, 2 uova medie, 400 g cioccolato fondente (1/2 per la torta e ½ per la copertura), 1 cucchiaio di Brandy (oppure Cointreau), 1/2 arancia grattugiata, 200 g farina 00, 1 cucchiaio di cacao amaro, 1 bustina di lievito in polvere e 250 ml latte parzialmente scremato.

Procedimento:
1) Montare il burro (a temperatura ambiente) con lo zucchero fino a farlo diventare quasi cremoso;
2) Aggiungere le uova una alla volta e farle incorporare bene al composto;
3) Dopo aver fatto sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria, lasciarlo intiepidire leggermente e poi aggiungerlo a filo insieme al Brandy e alla buccia di arancia grattugiata;
4) Incorporare poi anche il latte e la farina insieme al cacao e al lievito in polvere;
5) Versare il composto in una tortiera dal diametro di circa 25 cm e far cuocere in forno per 40-45 minuti a circa 180°.
6) Appena sfornata, lasciar raffreddare la torta prima di toglierla dallo stampo, poiché l’impasto è molto morbido e rischia di rompersi facilmente;
7) Nel frattempo sciogliere anche la restante parte di cioccolato fondente, che, con l’aiuto di una spatola adeguata, andrà a ricoprire la torta (N.B.: potete decorare ciascuna fetta da servire ai commensali con delle piccole scorzette o riccioli di arancia e qualche scarabocchio di cioccolato fuso rimasto).