giovedì 28 agosto 2014

Davvero tante Meraviglie!!!

Le Meraviglie, premiato all’ultimo Festival di Cannes con il premio Grand Prix Speciale della Giuria, è un film di Alice Rohrwacher. Considerato una vera rivelazione, ha visto portare sullo schermo Alba Rohrwacher, la ben nota sorella della regista, insieme a Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck e alla partecipazione di Monica Bellucci.
Un film con un cast quasi tutto al film femminile, che ruota intorno alla figura di Gelsomina (una straordinaria Maria Alexandra Lungu), la maggiore di quattro figlie di una coppia di genitori apicoltori un po’ anarchici e mal assortiti (non solo per una questione linguistica ma anche di età), Wolfgang e Angelica (rispettivamente Sam Louwyck e Alba Rohrwacher). Vivono in un vecchio casale immerso tra le campagne umbre e producono unicamente miele naturale (anche se la legge impone loro l’esigenza di costruire nuovi ambienti secondo delle rigide regole igienico-sanitarie da rispettare). La loro non è una vita facile e tanto meno felice, visto che hanno molti debiti ed è sempre più difficile riuscire a sopravvivere di ciò che riescono a vendere.
Come tutte le adolescenti, Gelsomina vorrebbe essere meno schiava di un padre-padrone, che non sa fare altro che comandare, urlare e inveire contro tutti quelli che ama e uscire a conoscere il mondo moderno che le è ancora del tutto estraneo. Silenziosa, introversa e dallo sguardo malinconico, è completamente assorbita dai lavori legati all’impollinazione e alla smielatura e, anche volendo, ha imparato a mettere il miele sempre davanti a ogni cosa.
Eppure qualcosa sembra cambiare in lei quando in città arriva una troupe televisiva per un gioco a premi alla ricerca delle meraviglie locali, ovvero le famiglie ancora attaccate alle tradizioni culturali e alla genuinità dei propri prodotti.
Un mondo televisivo al limite del grottesco, rappresentato da stacchetti sgraziati e coperto di lustrini e paillettes per nascondere la futilità e la finzione di contenuti del tutto assenti che sembrano aver stancato anche la stessa presentatrice, Milly Catena (Bellucci), che è l’unica ad aver ammirato le prove di Gelsomina e forse ad aver carpito quella voglia naturale di essere vista per quella che è.
Anche se ciò che sconvolge ancora di più Gelsomina è l’incontro con Martin, un ragazzo di origini tedesche con precedenti penali che i servizi sociali stanno cercando di reinserire nella società, che non parla mai, ma sa fischiare in modo meraviglioso.
Odia ogni forma di contatto fisico e non lascia mai trasparire le sue emozioni, anche se sarà solo con Gelsomina che riuscirà a trovare una simil pace interiore.
Alla fine tutto sembra volgere alla comprensione, in cui il padre finalmente riconosce che sua figlia, la primogenita a cui ha affidato tutti i suoi segreti, sta effettivamente crescendo e diventando adulta. Tutto si risolve in un vero abbraccio collettivo all’aria aperta a contatto con la terra, divenuta simbolo di una vita semplice, anche se legata al sudore del lavoro.
Tutto è sporco e decadente, ma la vera meraviglia è vivere per ciò in cui si crede. Non è certo un film dalla trama narrativa canonica e forse questo alto livello di poeticità potrà risultare un po’ ostico a molti, ma è consigliabile ogni tanto lasciarsi andare a nuovi racconti e a nuovi protagonisti sconosciuti, che sanno raccontare anche solo con il loro sguardo tante storie interessanti come questa.
Lo scorrere del tempo in un contesto così agreste e fuori da ogni schema sembra quasi tutto uguale, ma lo sguardo della macchina da presa di Alice Rohrwacher risulta come una seconda pelle dei protagonisti e in maniera molto sensibile fornisce un punto di vista discreto e senza filtri di una sceneggiatura delicata davvero ben scritta.


martedì 26 agosto 2014

Il minestrone di Francesca: semplicità e gusto!

Ci sono dei film che non ci si stanca mai di rivedere, perché sono semplicemente pura poesia sullo schermo, come I ponti di Madison County (1995, titolo originale The Bridges of Madison County), tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller e diretto e interpretato da Clint Eastwood.
Una storia d’amore intensa che non prevede l’happy ending ma che è capace comunque di regalare una potenza di emozioni da togliere il fiato fino alla fine.
Il film narra di Francesca (Meryl Streep), una casalinga un po’ annoiata della sua vita di campagna e Robert (Clint Eastwood), un fotografo misterioso giunto nell’Iowa per fare qualche scatto ai famosi ponti coperti della zona per conto del National Geographic.
L’incontro tra i due avviene quando il marito di lei parte insieme ai loro due figli per una fiera campionaria di bestiame: Francesca, sola nella sua casa, assapora quel silenzio e quella libertà tanto agognata nelle monotone giornate della sua quotidianità, finché non giunge alla sua porta Robert, che si è perso.
Per quattro giorni Francesca diverrà dapprima la sua guida attraverso quei luoghi di campagna desolata ma al contempo ricchi di fascino e poi sua amante. Il loro amore nasce e cresce in modo naturale e resterà tale anche nel corso degli anni, anche dopo che entrambi avranno scelto strade diverse.
La loro storia, infatti, viene raccontata e rivissuta attraverso i diari di Francesca, ritrovati dopo la sua morte dai figli nella loro vecchia casa e, anche se inizialmente sono sconcertati di aver scoperto il tradimento della madre, capiranno poi il vero senso di una storia d’amore unica, che molti vorrebbero vivere almeno una volta nella vita e non la trovano.
Ecco una splendida battuta recitata dal personaggio di Francesca che racchiude il senso di tutto il film: "in quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo, ricompose i frammenti del mio essere in un tutto... Non ho mai smesso di pensare a lui... anche se non lo ricordavo consciamente, lo sentivo vicino a me, c'era sempre".
Venendo alla ricetta...
Una sera Francesca invita Robert a cena e prepara un magnifico e gustoso minestrone… non rabbrividite! Il minestrone non solo è un piatto sano perché ricco di verdure, ma è ottimo prepararlo in estate, quando gli ortaggi sono decisamente più gustosi e se mangiato freddo con in abbinamento dei crostoni di pane abbrustolito, vi assicuro che è la fine del mondo!


Ingredienti (per 5 persone): 1 cipolla, 2 zucchine, 1 carota, 2 patate, 80 g di fagioli cannellini freschi, 1 costa di sedano, 3 coste di biete, 2 foglie di cavolo nero, un pizzico di rucola, 3 foglie di basilico, 1 rametto di maggiorana, 2 pomodori rossi freschi spellati, olio extravergine di oliva, sale e pepe nero

Procedimento:
1) In una pentola capiente far soffriggere la cipolla con un goccio d’olio e un pizzico di sale;
2) Appena la cipolla risulterà ben dorata, aggiungere tutte le verdure tagliate a pezzetti insieme a 500 ml di acqua;
3) Dopo aver salato e pepato a sufficienza, mescolare ogni tanto e lasciar cuocere a fuoco basso per almeno un'ora, fino a quando tutte le verdure risulteranno ben cotte;
4) Servire il minestrone freddo con un goccio di olio a crudo (N.B.: è possibile anche sostituite l'olio finale con una noce di burro per far risaltare un profumo decisamente più delicato).

P.s.: Ho scelto queste verdure semplicemtne perchè erano quelle a disposizione nel mio orto, ma potete sbizzarrirvi come meglio credete!!!