lunedì 15 ottobre 2012

La pasta e ceci di Nicoletta

Una giornata un po’ uggiosa come oggi richiedeva un piatto dalle caratteristiche decisamente invernali come questo! Confesso che è da quando è iniziata l’avventura con questo blog che volevo cucinare la mitica pasta e ceci che faceva leccare i baffi a Capannelle! Non sono del tutto pazza ancora, ma rimane impressa nella memoria di tutti la scena conclusiva di un capolavoro della commedia italiana come I soliti ignoti (1958) del grandissimo e compianto Mario Monicelli. Uno dei film italiani in bianco e nero che più adoro… ahimè, per quante volte l’ho rivisto, ho imparato anche le battute a memoria!
Una storia semplice, ma gustosissima, che è stata cucita in maniera perfetta addosso a dei personaggi molto azzeccati, interpretati da attori a dir poco straordinari: un fotografo che fa il “mammo” a tempo pieno (Marcello Mastroianni), un pugile in declino (Vittorio Gassman), un ladranculo (Renato Salvatori), un siciliano (Tiberio Murgia) e il mitico Capannelle (Carlo Pisacane).
Si tratta di un gruppo davvero sconclusionato di scassinatori alle prime armi, che riceve una soffiata sulla possibilità di fare un grosso colpo al Monte di Pietà di Roma, penetrando da un’abitazione vicina, dove lavora come cameriera Nicoletta (Carla Gravina), la fidanzata di Gassman. Dopo aver seguito i consigli del maestro/ladro in pensione (Antonio de Curtis, meglio noto come Totò), non riusciranno comunque nell’intento di aprire la tanto agognata cassaforte e si dovranno accontentare di “rubare” solo un piatto di pasta e ceci.

Ingredienti (per 3 porzioni): 250 gr ceci secchi, 300 gr mezze maniche, 2 cucchiai di pancetta, 4 cucchiai di pomodori pelati, 1/4 cipolla bianca, 1 aglio, olio extra vergine di oliva, sale, paprika dolce, pepe nero, rosmarino

Procedimento:
1) Mettere a bagno i ceci il giorno prima per almeno 12 ore in acqua tiepida leggermente salata con un cucchiaino di farina;
2) Scolarli, metterli in una pentola e ricoprirli con acqua fredda e portare a bollore;
3) Non appena scenderà il livello dell'acqua, aggiungerne dell'altra calda fino a ricoprirli e aggiustare di sale (N.B.: i ceci saranno pronti quando comincieranno ad aprirsi);
4) In un altra pentola far rosolare l'aglio (N.B.: per dare un lieve aroma, fatelo soffriggere appena e toglietelo prima di aggiungere i pomodori), la cipolla tagliata finemente e salata leggermente con la pancetta e pochissimo olio;
5) Non appena la cipolla risulterà imbiondita, aggiungere i pomodori pelati (schiacciati appena con la forchetta), conditi con una spolverata di paprika e un pizzico di sale e pepe;
6) Una volta che i pomodori si saranno asciugati, aggiungere due terzi dei ceci lessati e far amalgamare insieme agli altri ingredienti, mentre la restante parte dei legumi verrà frullata con l'acqua rilasciata durante la cottura;
7) Nel frattempo mettere a cuocere in acqua salata le mezze maniche (o se preferite un altro formato di pasta, potete usare le conchiglie);
8) Scolate la pasta al dente nella pentola dove avete messo a cuocere il sugo e per dare una maggiore cremosità al piatto aggiungete la purea di ceci frullati;
9) Togliere dal fuoco e servire con un filo di olio extra vergine di oliva a crudo (e un rametto di rosmarino come decorazione);
10) Spolverate a piacere con del parmigiano grattugiato.

Non sono una fan sfegatata delle paste con i legumi, ma non posso lamentarmi del risultato… che dite?


Non ho resistito ed ecco qui anche la famosissima scena finale da cui ho tratto questa ricetta... e dedico a voi tutti il magnifico detto del personaggio di Michele Ferribotte (Murgia): "Femmina piccante pigghiala per amante, femmina cuciniera pigghiala per mojera"!



P.s.: Ci sarebbero tantissime cose da dire su questo film e tante battute da citare, ma ho scelto di condividere con voi solo alcune chicche:
1) La giovanissima Claudia Cardinale, che interpreta Carmelina, la sorella di Ferribotte (Murgia), era una semplice esordiente in questa pellicola, ma in pochi anni poi si trasformò in una delle più grandi attrici e dive del cinema italiano.

2) Carlo Pisacane, uno dei maggiori attori della filodrammatica napoletana, fu doppiato per il suo ruolo di Capannelle con un marcatissimo accento bolognese da Nico Pepe (attore e regista teatrale).

3) Con il personaggio di Peppe (Il Pantera), Vittorio Gassman recitava per la prima volta una parte comica, che gli valse il Nastro d’Argento.

4) Tiberio Murgia esordì sul grande schermo proprio grazie a Monicelli nel ruolo di Ferribotte, un siculo doc, ma in realtà venne doppiato perché era di origini sarde.

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