mercoledì 11 giugno 2014

Seguite le mollichine...

Forse non l'avreste mai pensato ma il film Spy Game (2001) del compianto Tony Scott con Brad Pitt, Catherine McCormack e Robert Redford è uno tra i miei preferiti.
Nathan Muir (Redford) è un agente della CIA arrivato all'ultimo giorno dalla pensione che si ritrova a fare i conti con il passato e in particolare con l’imminente uccisione di Tom Bishop (Pitt), soprannominato il boyscout, una recluta da lui addestrata ai tempi della guerra in Vietnam e con cui ha continuato a collaborare per diverse operazioni nella Germania dell’Est e in Libano.
Visti i caldi rapporti con la Cina i piani alti dell’Agenzia tentano di venire a conoscenza del motivo che abbia portato Bishop a farsi catturare mentre evadeva da una prigione cinese con l’intento di trarre in salvo con sé una donna occidentale avvolta nell’assoluto mistero (che pian piano con diversi flash back si scoprirà essere stata la sua donna diversi anni prima e rinchiusa lì dentro ingiustamente per colpa dello stesso Muir, il quale aveva sottovalutato i sentimenti di entrambi).
Anche se molti dettagli legati all’unità di crisi creata intorno al caso Bishop vengono taciuti a Muir, egli cerca in ogni modo di scovare ogni minima notizia per essere sempre un passo avanti a loro. 
Rinunciando ai risparmi di una vita che sarebbero stati destinati all’acquisto di una casa in una remota isola del Pacifico, tenterà di architettare un’azione di evasione fuori dagli schemi in modo da trarre in salvo sia il boyscout che la sua Elizabeth (McCormack).
Un ottimo film d’azione con un ritmo serrato e ben congeniato, adatto anche per tutti coloro che non sono dei grandi amanti del genere.
Durante l’incontro a Beirut per un’operazione che prevedeva l’uccisione di un famoso sceicco, Bishop invita il suo mentore a mangiare un boccone dall’altra parte della città… peccato che per arrivarci significhi anche rischiare la pelle a causa di conflitti a fuoco e bombe. Lo stesso Bishop si vanta di aver insegnato al ristorante dove si trovano a pranzare di fare le migliori migas che potesse aver mai mangiato e Redford ribatte, meravigliandosi di poter mangiare proprio in Libano un piatto della cucina messicana. In realtà (non so se per un errore di traduzione o doppiaggio) questa ricetta appartiene alla cucina spagnola: las migas (che significa letteralmente molliche), infatti, sono un piatto tipico della Spagna, che consiste in molliche di pane soffritte con ingredienti che variano di regione in regione.
Considerato un piatto povero perché preparato con gli avanzi del pane, in realtà è un pasto completo e ricco di sostanze nutrienti.
Non male per niente!


Ingredienti (per 1 porzione): 3 fette di pane raffermo, acqua, 1 spicchio d’aglio (piccolo), 50 g pancetta affumicata, 1 uovo, 6 pomodorini, sale, pepe e olio extravergine di oliva

Procedimento:
1) Tagliare il pane raffermo (o al limite anche del pan carré) a cubetti molto piccoli e bagnarlo leggermente con un po’ d’acqua, in modo da farlo ammorbidire leggermente;
2) Nel frattempo far soffriggere l’aglio in una padella con un filo d’olio;
3) Togliere l’aglio e far cuocere la pancetta, dopodiché aggiungere i pomodorini;
4) Non appena la pancetta e i pomodorini avranno rilasciato i loro succhi, toglierli dalla padella e metterli da parte;
5) Utilizzando i grassi rilasciati dalla pancetta, aggiungere il pane a cubetti e mescolare in continuazione, finché non risulti leggermente croccante;
6) Aggiustare di sale e di pepe e, dopo aver aggiunto la pancetta e i pomodorini messi da parte, presentare nel piatto in accompagnamento a un uovo fritto.

P.s.: Esistono diverse versione di migas, dove al posto della pancetta si consiglia di aggiungere il chorizo (un tipico salume dall’impasto molle e dal sapore dolce e affumicato) oppure del prosciutto e invece dei pomodorini dei peperoni… lascio a voi la scelta!

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