giovedì 13 settembre 2012

Quasi amici? Non direi proprio!

I registi e sceneggiatori Olivier Nakache ed Eric Toledano sono riusciti a portare sullo schermo (anche se con qualche adattamento) la vera storia dell'aristocratico tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo e il suo badante algerino Abdel Sellou. In poche e semplici parole si tratta di un magnifico ritratto sul tema dell'amicizia.
Sperare di riuscire a incontrare delle persone così speciali potrebbe sembrare addirittura impossibile, ma la vita a volte può regalare delle storie a lieto fine e soprattutto degli amici fidati che ti sono vicini sempre, nel bene e nel male. Il film, infatti, tratta dei temi già affrontati da molte altre pellicole, cioè l’amicizia e la malattia, ma lo fa con un umorismo tale che riesce a far sorridere anche dei lati più tristi della vita.
Il protagonista, Philippe (François Cluzet), milionario e tetraplegico da anni, finisce per trovare il suo nuovo badante in un ragazzotto di origini senegalesi proveniente dalle banlieu parigine: Driss (interpretato con una solarità contagiosa dall'attore Omar Sy). In realtà quest'ultimo è semplicemente alla ricerca di una firma per avere il tanto agognato sussidio di disoccupazione. Il loro rapporto di lavoro nasce quasi per scommessa: Philippe vuole vedere quanto il temerario Driss riuscirà a resistere alle incombenze di doversi occupare di una persona non-autosufficiente come lui. Questo connubio così sconclusionato finisce subito per conquistare gli spettatori… Driss è un vulcano di simpatia che sprizza energia, riuscendo a diventare amico del suo nuovo datore di lavoro e di chiunque incontri.
I dialoghi sono una mitragliata di battute davvero divertenti, che nascondono una sana ironia…
non c’è spazio per i pietismi e infatti si finisce spesso anche per far battute su persone menomate come Philippe, che hanno bisogno di un costante aiuto per ogni piccola cosa. La malattia può fiaccare il corpo ma non lo spirito, se ci si circonda di persone speciali.
Magari avere dei quasi-amici così!

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